Cambio EUR/USD sotto quota 1,1550 dopo pubblicazione dati CPI statunitensi

Il cambio EUR/USD è scambiato al di sotto di 1,1600, interrompendo così un trend rialzista di tre giorni in seguito al rimbalzo del dollaro statunitense insieme ai rendimenti del Tesoro. Il sentimento di rischio rimane piuttosto teso, tra le crescenti preoccupazioni sull’inflazione e sul settore immobiliare cinese, fortemente indebitato. Tutti gli occhi sono puntati sull’inflazione statunitense.

Analisi tecnica

L’indicatore Relative Strength Index (RSI) sul grafico a quattro ore è sceso sotto 50 punti nella prima sessione europea di mercoledì, suggerendo che i venditori stanno cercando di dominare l’azione del cambio.

Al momento della scrittura, il cambio stava testando l’area di supporto di 1.1580/70 e ulteriori perdite potrebbero essere viste se quest’area si trasforma in resistenza. Il prossimo obiettivo al ribasso si trova a 1,1530 (livello statico) davanti a 1,1500 (livello psicologico).

Sul lato opposto, il primo ostacolo di resistenza si allinea a 1,1600, dove le medie mobili semplici a 100 e 200 periodi si scontrano. Questo livello ha dimostrato di essere una rigida resistenza dall’inizio della settimana ed è improbabile che i tori si impegnino in un rimbalzo decisivo a meno che la coppia non riesca a fare una chiusura giornaliera sopra di esso. I livelli di 1.1620 (livello statico) e 1.1650 (livello statico) potrebbero limitare il rialzo della coppia nel breve termine.

Il cambio EUR/USD non è riuscito a mettere in scena un rimbalzo convincente e rimane sotto 1,1600 sebbene gli investitori non mostrino alcun interesse nella valuta comune in assenza di driver fondamentali e rilasci di dati macroeconomici ad alto impatto.

Analisi fondamentale

Il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti rilascerà il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di ottobre nel corso della giornata, ma non sarebbe sorprendente assistere a una reazione moderata del mercato. Il CPI dovrebbe di fatti scendere al 5,3% su base annua dal 5,4%, ma i mercati sanno già che la Fed si aspetta che la pressione sui prezzi si allenti nella seconda metà del 2022. Ancora più importante, la Fed usa l’indice dei prezzi PCE (Personal Consumption Expenditures) come indicatore preferito dell’inflazione.

Come investire

Al netto di quanto sopra, a breve termine, è probabile che EUR/USD estenda il suo andamento laterale, a meno che un breakout tecnico non inneschi un forte movimento in entrambe le direzioni.

D’altra parte, l’umore cauto del mercato sta aiutando il dollaro a rimanere resistente contro i suoi principali rivali a metà settimana, rendendo ancora più difficile per EUR/USD raccogliere lo slancio di recupero.

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