Cambio EUR/USD, nuove pressioni al ribasso verso 1,1300

Il cambio EUR/USD mantiene una modesta pressione ribassista e continua a scendere verso 1,1300. La rinnovata forza del dollaro sull’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense sembra pesare sulla coppia, con l’indice del dollaro statunitense che sta testando quota 96,00 dopo essere sceso di oltre lo 0,5% venerdì.

Sotto il profilo tecnico, per il momento il cambio EUR/USD continua a mancare di forza direzionale, confinato in un range di 200 pip dalla fine di novembre. Il grafico giornaliero mostra che è attualmente in bilico intorno ad un 20 SMA piatto, mentre gli indicatori tecnici hanno perso la loro forza rialzista e si sono ritirati verso le loro linee medie, indicando un interesse di acquisto assente. Le medie mobili più lunghe mantengono le loro pendenze ribassiste molto al di sopra del livello attuale.

Il grafico a 4 ore offre un quadro simile, dato che la coppia è tornata a oscillare intorno alle sue medie mobili, tutte senza direzione e confinate in un range ristretto. Gli indicatori tecnici sono diventati più bassi, con il Momentum che si avvicina al livello 100 dall’alto e l’RSI attualmente a 48, riflettendo un maggiore interesse di vendita senza confermare una nuova gamba verso sud. 

Livello di supporto 11,1305
Livello di supporto 21,1260
Livello di supporto 31,1220
Livello di resistenza 11,1345
Livello di resistenza 21,1385
Livello di resistenza 31,1410

Passando poi all’analisi fondamentale, il dollaro americano ha iniziato la settimana con una condizione di forza piuttosto scarsa, dopo un forte calo venerdì scorso prima della chiusura settimanale. Un deludente dossier sull’occupazione statunitense di dicembre ha preso il sopravvento biglietto verde, dato che il Paese ha creato solo 199 mila nuovi posti di lavoro a dicembre, molto peggio del previsto.

La domanda di beni rifugio è aumentata durante le ore di trading a Londra, con il biglietto verde che avanza in modo irregolare contro la maggior parte dei rivali principali, tranne lo yen. Gli indici europei sono in rosso, mentre i rendimenti dei titoli di stato statunitensi mantengono la pressione rialzista, scambiando vicino ai massimi plurimensili.

La valuta condivisa è tra i rivali più deboli del dollaro, con EUR/USD che scambia nella zona di prezzo di 1,1320, in calo da 1,1364, il massimo di venerdì. Sul fronte dei dati, l’UE ha pubblicato la fiducia degli investitori Sentix di gennaio, che è migliorata più del previsto a 14,9 dal 13,5 del mese precedente. Gli Stati Uniti pubblicheranno le scorte all’ingrosso di novembre, previste in aumento dell’1,2% mensile.

Più rilevante, il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell dovrà testimoniare sulla rinominazione alla presidenza del Federal Reserve Board of Governors davanti alla commissione bancaria del Senato martedì, anche se le sue osservazioni preparate saranno pubblicate oggi.

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